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Cane da guerra

Purtroppo, con l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, quella che si credeva una vicenda scritta solo nei libri di storia, è diventata una triste realtà spaventosamente vicina: la guerra…

Ci giungono storie strazianti di famiglie che fuggono in cerca di salvezza, insieme ai loro animali domestici.

Anche Fido è vittima di questa tragedia.

Eppure sono tutt’altro che rare le volte in cui è stato invece adoperato come “arma di battaglia”.

Appositamente addestrato, spesso anche selezionato, per affiancare l’uomo nelle più svariate operazioni belliche: ricognizione, rilevamento esplosivo, attacco, intimidazione, etc.

Conosciamo allora più da vicino il cane da guerra, e tutte le volte in cui l’uomo se n’è servito nel corso della storia…

Impiego del cane da guerra dall’antichità a oggi

L’utilizzo del cane in ambito bellico ha origini antichissime.

I cani da guerra nell’antichità venivano utilizzati in mute contro la fanteria e la cavalleria.

Si trattava di esemplari di grandi dimensioni, anche per sostenere il peso delle armature in cuoio e metallo che li proteggevano.

Erano selezionati in base all’aggressività e all’insensibilità alle ferite, e svolgevano funzione anti-uomo, con atterramento e sbranamento dell’avversario.

Quasi certa la sua presenza nell’Antico Egitto.

Chi ne fece maggiore uso fu l’impero persiano.

I greci li utilizzavano sovente nell’ambito di particolari reparti ristretti formati da un cane da guerra, un lanciatore di giavellotti, un arciere e un cavaliere: quando il cane attaccava il nemico, questi doveva abbassare lo scudo per proteggersi le gambe e diveniva facile bersaglio delle frecce o giavellotti.

Anche i cimbri avevano potenti e numerosi cani da guerra, mentre non è storicamente accertato che ne avessero i britanni.

Nel medioevo i cani da guerra furono usati soprattutto contro la cavalleria.

Le lunghe lame fissate alle armature tagliavano i garretti o il ventre dei cavalli avversarsi.

Oppure il contenitore con combustibile incendiato, sempre fissato alle bardature, spaventava i cavalli.

I cani più feroci furono probabilmente quelli spagnoli, incroci fra mastini e levrieri, utilizzati contro gli indios in America, addestrati in apposite basi e alimentati con carne umana.

Ogni distaccamento ne aveva almeno 20, ma potevano essere molti di più.

L’utilizzo di cani direttamente contro il nemico umano si protrasse addirittura fino al XX secolo (da parte dell’Esercito italiano nella Guerra italo-turca).

Tuttavia l’impiego del cane in battaglia continua anche successivamente, ma con mansioni differenti.

Dalla Prima guerra mondiale a oggi sono stati adoperati come portaordini, ricerca feriti, attacco, guardia, esplorazione, traino e ricerca di esplosivi.

Le razze di cani da guerra

Attualmente le razze più utilizzate sono il cane da pastore tedesco – per coraggio, intelligenza e addestrabilità-, il pastore belga Malinois, il pastore olandese e, solo con compiti incruenti, il Labrador Retriever.

Quest’ultimo è spesso adoperato come cane antimina, in grado di individuare le cariche esplosive munite di 12 diversi tipi di esplosivo e sepolte fino a un metro di profondità, anche se dissimulate con sostanze dall’odore molto forte.

Tuttavia, nel corso della storia, le razze impiegate sono state moltissime:

  • cani mesopotamici e indiani
  • caucasici, pakistani, afgani, tibetani: tra i più noti il mastino tibetano
  • il molosso d’Epiro e antenati del cane corso, del mastino napoletano, del Branchiero Siciliano e del cane da pastore maremmano abruzzese
  • il levriero irlandese
  • mastini mongoli, anche accoppiati con chow chow, shar pei, alani, etc.
  • mastiff, bulldog inglese, bullmastiff, dogue de Bordeaux, Cane di San Bernardo, bovaro del Bernese, gran bovaro svizzero, leonberger, rottweiler, beauceron,
  • galgo español, bloodhound cubano, dogo canario, dogo argentino;
  • Cane di Terranova
  • barbone, malinois
  • collie, border collie, bulldog, bull terrier, Staffordshire bull terrier, scottish terrier
  • pastore tedesco, dobermann, boxer, akita, cane da montagna dei Pirenei.

Insomma, probabilmente non c’è una razza, purtroppo, che l’uomo non abbia impiegato come cane da guerra!

 

photo: wikipedia

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