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Coronavirus: “In questo momento più sicuro abbracciare un cane che sfiorare un uomo”

Dormire con il cane

A dichiararlo è Marco Pelosi presidente Anmvi, Associazione nazionale medici veterinari italiani,  in un intervento rilasciato alla rivista Adnkronos: “Oggi è più sicuro abbracciare un cane che stringere la mano ad uno sconosciuto. La trasmissione del Covid-19 avviene esclusivamente da uomo a uomo e non ci sono prove che gli animali da compagnia possano contrarre o trasmettere la malattia. Questa è la versione ufficiale dell’Oms e del Ministero della sanità”.  Così come si corre alcun rischio nel dormire con il proprio cane.

Dopo l’appello di Angelo Borrelli capo della protezione civile, della veterinaria Monica Pais, anche Marco Pelosi ribadisce così il concetto che gli animali domestici non possono trasmettere il coronavirus all’uomo ed aggiunge:  “Così come molti indicano che le scarpe devono restare fuori casa perchè il virus può sopravvivere nelle strade, è buona norma pulire le zampe al cane, con amuchina diluita. Si tratta di una accortezza in più a tutela non tanto del cane quanto del padrone”.

E’ invece vero che sia cani che gatti possono contrarre un coronavirus enterico (CCov) che causa diarrea emorragica molto contagiosa nei cuccioli. “Ma non è trasmissibile all’uomo – specifica il presidente dell’Anmvi – perchè il coronavirus si definisce ‘specie – specifico’ cioè il virus ha capacità di replicarsi solo in quella specie animale. Al di fuori muore. Quindi – conclude – il Covid 19 non è presente nel cane. Ed il volpino di Hong Kong è risultato positivo per inquinamento ambientale”.

In merito alle preoccupanti notizie del crescente numero di abbandoni in questi giorni è intervenuta sempre dalle pagine di Adnkronos, Carla Rocchi, presidente dell’ENPA (Ente nazionale per la protezione degli animali) smentendo di fatto questo allarme: “Questa dichiarazione è fatta da persone inqualificabili. Ed è assolutamente priva di qualunque fondamento. Piuttosto, abbiamo riscontrato un comprensibile rallentamento delle adozioni nelle ultime due settimane. Una propaganda che fa leva sulle paure di contrazione e trasmissione del coronavirus dal cane all’uomo. Ecco perché abbiamo lanciato una campagna su twitter. Gli “unici abbracci che posso dare”. E guardando al post quarantena – aggiunge – per rilanciare le adozioni diciamo a tutti: “Avete capito cosa significa stare in gabbia? Andate a liberarli dai canili”.

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