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Mastite nel cane: cos’è e come intervenire con il corretto approccio terapeutico

mastite nel cane


La mastite nel cane è piuttosto diffusa, ecco perché è importante conoscere i sintomi di questa malattia, come curarla e come prendersi cura dell’animale per alleviare la sofferenza.

Vediamo dunque innanzitutto quali sono i sintomi della mastite nel cane e la cura da adottare per la neo-mamma e i suoi cuccioli…

Mastite nel cane, quali sono i sintomi

Ad esserne colpite sono infatti le femmine che hanno appena partorito, che stanno allattando o che sono ancora gravide.

Ne possono essere affette anche le gatte, ma meno comunemente.

Si concretizza nell’infiammazione della ghiandola mammaria provocata da un’infezione batterica, e legata ad un indebolimento post-partum del sistema immunitario materno.

I batteri maggiormente riscontarti sono Escherichia coli e Stafilococchi, individuabili tramite coltura batterica e antibiogramma eseguiti su un campione di latte.

Fattori predisponenti sono:

  • le cattive condizioni sanitarie
  • le infezioni sistemiche
  • i traumi: ad esempio, i cuccioli, prendendo il latte, spingono per istinto le mammelle della mamma con le zampe, graffiando i capezzoli e aprendo la strada ai germi di cui sopra.

È possibile distinguere forme:

  1. acute: se progrediscono in setticemia subentrano febbre, depressione, anoressia, letargia
  2. croniche: il segno principale è la mancanza di cura della prole

oltre che:

  1. localizzate: con interessamento di una sola ghiandola
  2. diffuse: con più ghiandole colpite.

Anche nel momento in cui il latte apparisse normale, senza alterazioni di colore o consistenza, andrebbe comunque eseguito un esame qualora presenti nella madre i sintomi elencati.

Due infatti sono le circostanze che potrebbero verificarsi:

  • la cagna, oltre a indebolirsi e perdere peso, potrebbe smettere di allattare i cuccioli per via del dolore
  • il latte potrebbe divenire tossico, causando tumori alle mammelle e/o la morte dei piccoli.

Mastite nel cane: come curarla, e come prevenirla

La cura da seguire prevede:

  • somministrazione di antibiotici contro l’infezione
  • applicazione di impacchi di acqua calda per alleviare il dolore.

Tuttavia, antibiotici come la tetraciclina, cloramfenicolo, o aminoglicosidi dovrebbero essere evitati durante l’allattamento, mentre cefalessina e amoxicillina+acido clavulanico possono essere impiegati in attesa dei risultati colturali.

In caso di ascesso, questo deve essere inciso, drenato, lavato e trattato come fosse una ferita aperta.

Se dagli esami di cui sopra non si evince tossicità del latte, si possono incoraggiare i piccoli alla poppata proprio dalle mammelle colpite.

Nel caso invece in cui il latte risulti tossico si dovrà optare per un antigalattogeno e si svezzeranno i cuccioli.

È possibile anche adottare qualche accorgimento in chiave preventiva:

  • pulire regolarmente le mammelle con salviette o asciugamani umidi
  • controllare i capezzoli quotidianamente
  • far tagliare le unghie dei cuccioli, qualora eccessivamente lunghe o affilate.

In questo modo si tenterà di evitare la mastite nel cane, condizione come detto dolorosa per la mamma e potenzialmente letale per essa e i piccoli.

Credits Foto: sobakapedia.ru

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