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I bambini rischiano morsi dai cani?

bambini morsi da cani

Crescere con un animale domestico è un’esperienza unica e altamente formativa. La domanda che spesso ci si pone è se i bambini rischiano morsi dai cani.

Numerose sono le ricerche e le evidenze scientifiche in tal senso, e nei paragrafi successivi le approfondiremo.

Tuttavia, spesso ci si dimentica che si tratta di esseri viventi, con propri sentimenti e stili di comunicazione.

E che talvolta, a causa proprio di fraintendimenti comunicativi, possono rappresentare un rischio per i bambini.

Vediamo allora perché i bambini vengono morsi dai cani più spesso.

Perché i bambini rischiano morsi dai cani?

In particolare sono i bambini sotto i 10 anni quelli più a rischio.

Anche se è difficile stimare la frequenza precisa, in quanto non tutti i morsi richiedono l’intervento di un medico.

Ciò nonostante, non solo i morsi possono portare a gravi lesioni, ma anche gli effetti psicologici, come i sintomi da disturbo post-traumatico da stress, non vanno sottovalutati.

Ma perché i bambini sono esposti al rischio di essere morsi dai cani?

Probabilmente, perché i piccoli faticano a riconoscere le emozioni negli animali e non riescono a interpretare il loro comportamento di “avvertimento”.

Nelle ricerche sulla prevenzione è emerso che l’incidenza dei morsi è continuata, nonostante si fosse insegnato ai bambini:

  1. a riconoscere lo stato emotivo del cane
  2. a rispettare le regole di sicurezza (come non avvicinarsi a un cane quando mangia o è incatenato).

In buona sostanza le informazioni non avevano reso i bambini più propensi a comportarsi in modo sicuro.

Insegnare a riconoscere le emozioni

Ebbene, in questo scenario, una nuova ricerca potrebbe essere esplicativa.

A più di 100 bambini di età compresa tra i quattro e i sei anni sono state mostrate immagini e video di cani che palesano un comportamento felice, spaventato, arrabbiato.

Ai bambini è stato chiesto che emozione pensavano provasse il cane e se avrebbero “accarezzato, giocato, coccolato o si sarebbero seduti accanto ad ogni cane”.

La maggior parte dei bambini ha detto che non si sarebbe avvicinata a un cane arrabbiato.

Tuttavia molti si sarebbero avvicinati a quelli che avevano testa bassa, coda tra le zampe, e in alcuni casi naso raggrinzito e labbra arricciate a mostrare i denti.

In sostanza a cani spaventati.

Forse con l’intento di coccolarli e tranquillizzarli. Magari stringendoli in un bell’abbraccio!

Da qui potrebbe derivare il rischio di essere morsi.

Il bambino potrebbe avvicinarsi a un cane spaventato con intenzioni gentili, “tradito” dal pensare che l’animale provi emozioni in modo simile al suo.

In sostanza, il piccolo potrebbe credere che Fido trovi conforto nel contatto fisico, come lui.

Il cane, invece, sovente percepire l’avanzamento come una minaccia, che induce una risposta aggressiva.

È dunque fondamentale insegnare ai bambini ad essere prudenti nell’avvicinare animali che sembrano spaventati.

Soprattutto perché i dati mostrano che i bambini sono più comunemente morsi da un cane conosciuto e quando sono sotto la supervisione di un adulto.

I vantaggi di crescere con un animale domestico

Tutto quanto detto NON si traduce affatto in un disincentivo alla condivisione con un animale.

In particolare se si tratta di un’adozione.

Come dicevamo nell’incipit, infatti, numerose sono i vantaggi che derivano da una vita insieme.

Secondo le numerose ricerche svolte, con un peloso un bimbo:

  • gioca e si muove di più: 11 minuti in più al giorno rispetto a quelli che non hanno animali (in un mese equivalgono a 5 ore e mezzo, e in un anno a ben 66 ore)
  • sviluppa una maggiore intelligenza emotiva: un bimbo che impara ad aver cura di un cane imparerà a essere più empatico con il mondo che lo circonda
  • migliora l’apprendimento (almeno a scuola): un’associazione benefica inglese (Dogs helping kids) porta cani addestrati in classe per aiutare gli alunni a sviluppare le loro facoltà cognitive e relazionali. Dopo due anni sono stati evidenziati miglioramenti significativi nel comportamento e nelle abilità di lettura
  • vive una relazione migliore con genitori e compagni, soprattutto durante la preadolescenza (secondo una ricerca effettuata dalla Kent State Università su 99 ragazzini tra 9 e 11 anni)
  • è più tranquillo e meno stressato: nella stessa ricerca di cui sopra ai ragazzi è stato chiesto di sostenere un discorso improvvisato su loro stessi per 5 minuti, davanti a una platea di ricercatori e a una telecamera. Metà aveva il proprio peloso nella stanza, l’altra metà no: ebbene, quelli il cui cane era presente si sono dimostrati meno stressati e sereni (ancor di più dopo un contatto fisico con il proprio animale)
  • gode di maggiore protezione dalle malattie: l’esposizione alla polvere e a condizioni di “scarsa igiene” aiuta il sistema immunitario dei piccoli. Addirittura avere un animale domestico è un fattore protettivo contro l’asma e le allergie.

Dunque, SI’ ai quattrozampe tra le mura di casa.

Ma sempre ricordando che i primi a dover essere “educati” sui rischi di avvicinarsi ad animali spaventati – e sull’importanza di insegnare ai loro figli a conoscerli – sono i genitori.

Per evitare che i bambini vengano morsi dai cani.

Credits Foto: Pixabay.com

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