Un cane è un animale particolarmente intelligente e portato per natura alla socialità ma, come accade per qualsiasi essere vivente, le abitudini sono tutto per plasmare il suo carattere e per farne un “animale cognitivo”: ovvero un animale che sa interagire con ciò che lo circonda, che si sente a suo agio con il mondo in cui vive, e che sa come comunicare non tanto con i suoi simili, quanto con l’essere umano. Ed ecco che premiare un cane per addestrarlo è uno dei modi migliori per “adattarlo” al mondo di noi bipedi!
Premiare un cane per addestrarlo: funziona?
Innanzitutto molti credono che il cane sia una sorta di pulce che, ammaestrata, impara a comando a saltellare qua e là. Una fesseria, perché l’addestramento ha sempre e comunque un fine cognitivo: tu addestri un cane non per farne uno schiavetto né per farne un clown o un buffone di corte, ma per creare un canale comunicativo con lui, per entrare in contatto con la sua mente, e per conoscerlo e farti conoscere. Non avendo lui il dono della parola, i premi sono il modo migliore che hai per costruire un legame che faccia capire ad entrambi quando vi è sintonia di intenti!
Premio: condizionamento o “cognizionamento”?
Occorre dunque sfatare un mito: premiare un cane per addestrarlo non significa condizionarlo, ma “cognizionarlo”. Perdonando il pessimo gioco di parole, tu attraverso i premi e l’addestramento insegni ad un cane come sfruttare la propria mente per rispondere in modo corretto agli stimoli provenienti dal mondo esterno. Un mondo, quello degli esseri umani, che un cane ha bisogno di tempo per comprendere: semplicemente perché non gli appartiene, così come non apparteneva a noi prima dell’evoluzione. Non è un caso che esistano tantissimi studi scientifici a supporto di questa tesi, e che la mente canina sia ancora oggi un bellissimo mistero tutto da svelare!