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“Non posso più tenerlo”, e molla il cane legato a un albero in un podere


Era lì, poco cibo e una vita nel metro della sua catena. In quella condizione, denutrito e maltrattato, i carabinieri hanno trovato un povero cane in provincia di Massa Carrara. Il cane, un meticcio, era detenuto in un podere in una frazione rurale. Viveva legato ad una catena di lunghezza non adeguata, era senza cibo, inoltre aveva la ciotola dell’acqua inquinata da terra e fango.

I militari, dopo averlo rifocillato, lo hanno affidato alle cure di un veterinario che ha riscontrato un grave stato di malnutrizione, nonché varie patologie e lesioni evidenti. Ad accorgersi che qualcosa non andava è stata una pattuglia guidata dal sottotenente Walter Calandri, comandante del Nucleo Operativo e Radiomobile, che durante uno dei consueti servizi antidegrado per verificare eventuali occupazioni abusive di casolari abbandonati aveva notato una cuccia malridotta in mezzo all’erba alta.

Ebbene, quel giaciglio scassato era il solo riparo di un cane di circa 8 anni, impaurito e infreddolito, legato al tronco di un albero con catena fissa e anche troppo corta rispetto al dovuto. Il proprietario, un uomo di 62 anni, ha riferito di non aver più modo di tenere il quattro zampe vicino a casa, così lo aveva lasciato all’aperto in quella condizione. Senza cure né attenzioni, senza nemmeno far sì che si potesse sgranchire.

L’esistenza del cane si consumava nei pochi metri tra la sua cuccia e l’albero a cui era legato. Un veterinario dell’Asl ha confermato le precarie condizioni di salute dell’animale. Il cane versa in evidente stato di malnutrizione, visibilmente sottopeso. Ha lesioni alle zampe e l’atrofia muscolare tipica dei cani che si muovono poco o per nulla. Adesso la bestiola è in salvo presso un’associazione della zona. Per il proprietario è scattata la denuncia.

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