Per salvare quel cane non c’era altra scelta: un vigile del fuoco si sarebbe assicurato a un’imbracatura e poi calato nel fiume dove il quattro zampe, stremato e sfinito da freddo, fame e paura, era intrappolato da giorni. Così è successo, in un rocambolesco salvataggio a Palermo, nel torrente Bocca di Falco dove il cane era andato a finire.
Una volta raggiunto dai soccorritori, pareva che lo sapesse che lo stavano salvando. Il cane si è lasciato mettere a sua volta l’imbracatura e sollevare. I vigili del fuoco lo hanno riportato in strada, mentre i cittadini che avevano fatto capannello, trepidanti, per assistere alle operazioni hanno tirato un sospiro di sollievo.
Erano stati proprio i passanti a dare l’allarme, attirati dai lamenti del cane. Tra loro anche Antonella, volontaria dell’Enpa di Partinico. La pendice del torrente era scoscesa e ripida, quasi una parete. Impossibile raggiungere il cane senza l’aiuto degli esperti. E infatti ci hanno pensato loro: i vigili del fuoco della squadra di Brancaccio e la polizia locale. Solo per trovare il cane ci è voluta quasi un’ora. Era con le zampe in acqua, tutto tremante. Da un lato aveva la cascata, dall’altro la boscaglia impervia. Da solo non si sarebbe mai salvato.