Lo avevano ritrovato in fin di vita nei boschi fra Rescaldina e Marnate attorno a Natale, e perciò avevano chiamato quel cane Christmas. Era un grumolino di pelo bianco e recava visibili i segni del maltrattamento che aveva preceduto il suo abbandono. I volontari di quell’area del Varesotto lo avevano raccolto, curato. Il popolo dei social aveva dato vita a un’autentica gara di solidarietà chiedendo a ripetizione di poterlo adottare dal canile di Legnano dove era ospitato.
E il Natale dell’anno dopo, ecco il cane bello come il sole e sistemato in famiglia. Il suo nome adesso è Chris, più efficace per chiamarlo, e la sua famiglia segue con lui corsi di educazione alla scuola cinofila Wind Dreams. Chris impara a fare il cane, gli umani imparano a marciare a sei zampe.
Sì perché è servito dell’aiuto per far superare a Christmas il trauma subito. Pazienza e tempo, ci sono voluti. E amore. E poi c’era da fargli conoscere tutto. Evidentemente depirvato in passato di esperienze significative e non, mostrava di non avere punti di riferimento, conoscenze spaziali o competenze su bene o male, buono o cattivo. Per lui era tutto nuovo. Ma ora Chris è un cane sorridente e pian piano rinuncia a temere la vita. Ha imparato i giochi, la pappa e le carezze.