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Tagliare la coda al cane: cosa dice la legge?

tagliare la coda al cane

Vi è mai capitato di vedere un doberman o un pitbull con la coda tagliata? Tagliare la coda al cane è lecito o no?

Ebbene, sappiate che il proprietario, tranne che in rari casi, si è macchiato di un reato penale, dal momento che la caudotomia è vietata dalla legge.

Analizziamo più da vicino la norma che regola il costume (davvero insano) che prevede di tagliare la coda al cane, comprese le eccezioni succitate…

Tagliare la coda al cane: regola ed eccezioni

La legge n. 201 del 4 novembre 2010, che rettifica la Convenzione del Consiglio d’Europa del 198, vieta il taglio della coda e delle orecchie nei cani.

In entrambi i casi, infatti, si tratta di interventi chirurgici destinati a modificare l’aspetto degli animali da compagnia e privi di scopi curativi (come anche la recisione delle corde vocali e l’asportazione di unghie e denti).

Interventi, per l’appunto, vietati.

Quindi, se si chiede ad un veterinario di effettuarli, gli si sta chiedendo di violare la legge, per la qual cosa si è penalmente perseguibili, come detto.

Esistono comunque delle eccezioni (comma 2 dell’articolo 10), che consentono all’esperto di intervenire, pur non essendo l’intervento curativo, qualora lo reputi necessario per quel cane o per ragioni di medicina veterinaria. Oppure per impedirne la riproduzione.

In particolare l’eccezione è ammessa in funzione dell’attività svolta in una serie di razze.

Si tratta per lo più di animali impegnati nella caccia, come:

  • bracchi (ungherese, tedesco, italiano, etc.)
  • griffone a pelo duro
  • cocker spaniel
  • springer spaniel
  • spinone italiano
  • cani da ferma.

Questo perché effettivamente sussistono dei problemi sanitari legati all’attività venatoria (ad esempio la più facile lesione/ferita della coda, ce faticherebbe poi a guarire).

È bene però precisare le regole da rispettare in questi casi:

  1. la procedura chirurgica è ammessa solo per i cani il cui proprietario dichiari l’utilizzo per l’attività sportivo venatoria (questo al fine di proteggere esemplari come il Cocker, da noi usato come animale da compagnia e non per la caccia)
  2. la caudotomia può essere eseguita solo nella prima settimana di vita
  3. dovrà essere prodotto un certificato da parte del veterinario operatore, che dovrà sempre accompagnare la documentazione sanitaria del cane.

L’intervento DEVE essere eseguito SEMPRE da un medico veterinario, in sedazione o anestesia locale.

Il ruolo del veterinario nella caudotomia

Vediamo allora quale ruolo svolge il veterinario in base alla legge.

Innanzitutto appura che il cane sia munito di microchip e registrato all’Anagrafe canina.

Controlla ovviamente che il cane appartenga ad una delle razze sopraelencate.

In caso contrario, quindi qualora si tratti di Dobermann, Pinscher, Beaucheron, Yorkshir, etc., si mette al corrente il proprietario che ha intenzione di violare una legge, per cui è punibile penalmente (e nel caso si segnala a chi di competenza qualora il proprietario decida comunque di procedere).

Se invece si tratta di “una razza ammessa” fa firmare al proprietario/detentore un consenso informato.

E in aggiunta una dichiarazione nella quale espone l’intenzione di utilizzare l’animale per l’attività sportiva-venatoria (in caso di falsi, si è perseguibili penalmente).

Infine, come detto, produce un certificato che deve accompagnare sempre il cane, dal momento che enti e ufficiali preposti possono richiedere di esibirla in qualsiasi momento per comprendere come mai si sia decido di tagliare la coda al cane.

Credits Foto: Pixabay.com

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