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Prevenzione

Displasia anca nel cane, come prevenire e combatterla

Displasia dell'anca

La displasia dell’anca nel cane è una patologia abbastanza frequente, soprattutto nei cani di taglia grande. La razza purtroppo più colpita da questo difetto è il pastore tedesco, ma la maggioranza delle taglie grandi può essere affetta da questo problema. Non si tratta di una cosa molto grave, ma sicuramente è meglio evitarla e dunque avviare una buona strategia di prevenzione se siamo a conoscenza dei fattori di rischio del nostro cane.

Displasia dell’anca, tutto inizia dall’allevamento

La prima cosa che dobbiamo tenere a mente è che, sebbene sia impossibile eliminare del tutto questa condizione, per limitarla è necessario rivolgersi ad un allevamento serio, che abbia fatto delle radiografie agli esemplari prima dell’accoppiamento.

Inoltre è necessario chiedere all’allevatore di riferimento se c’è una forte familiarità: un buon professionista non permette al proprio cane di accoppiarsi con soggetti fortemente a rischio per via di fattori genetici (tutti gli antenati con lo stesso problema), ed inoltre ha fatto uno screening proprio per selezionare dei soggetti sani.

Se stiamo acquistando un soggetto con già delle basi di educazione, cosa che si fa presto, probabilmente il cucciolo avrà raggiunto i 6 mesi e dunque dovremo chiedere all’allevatore se sono state fatte le prime radiografie, che appunto si fanno a 6 mesi per verificare che non stiano insorgendo già problemi all’anca.

I fattori di rischio modificabili

Si chiamano fattori di rischio modificabili quelle cose che espongono il nostro cane ad un rischio, ma su cui possiamo intervenire per ridurre il loro impatto. Ad esempio, ne esistono di immodificabili, come ad esempio l’età, la taglia e la familiarità, ma possiamo lavorare su molte cose riducendo così le possibilità che il nostro cane possa sviluppare una displasia dell’anca.

Per prevenirla dobbiamo sempre fare in modo che il nostro cane non diventi in sovrappeso. Questo presuppone una dieta rigorosa che dovremo programmare assieme al nostro veterinario, attenendoci scrupolosamente a quanto ci viene detto, evitando di dare dei bocconcini al cane perché ci fa “gli occhi dolci”.

Gli spuntini non sono necessari ma possiamo acquistarne a basso contenuto calorico. L’alimentazione deve essere equilibrata e costituita al 55% da prodotti di origine animale e per il resto da cereali e verdure. Il cane dovrà avere sempre acqua fresca a disposizione, come necessario.

Un altro fattore di rischio modificabile è quello della sedentarietà. L’esercizio rafforza i muscoli, le articolazioni ed i tendini, e per questo motivo i cani che hanno un rischio di sviluppare la displasia dell’anca devono svolgere il giusto esercizio fisico: non soltanto lunghe passeggiate quotidiane, ma anche lanci di palline o frisbee che il cane possa inseguire in modo tale da correre divertendosi.

Se il cane vive in giardino potrà passare delle ore a correre lì, altrimenti potremo sguinzagliarlo in un’area cani recintata, magari insegnandogli prima a non scappare, in modo tale che possa sfogare le sue energie svolgendo così attività fisica liberamente, senza sentirsi costretto.

Ricordiamo che a 2 anni il cane dev’essere visitato regolarmente e alcune associazioni (come l’OFA) possono emettere regolare certificato se il cane risultasse sano, in modo tale da permettere anche l’allevamento.

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