Dog.it | Portale dedicato al mondo del cane e ai dog lovers
Cura Prevenzione Salute

Palatoschisi nel cane, prevenire con l’integrazione di acido folico

palatoschisi nel cane

Palatoschisi nel cane, una ricerca dimostra come l’integrazione di acido folico durante la gestazione possa diminuire l’incidenza di malformazioni al palato.

Vediamo allora quali sono le caratteristiche della palatoschisi nel cane, e il ruolo giocato dalla folina…

Segni clinici ed etiologia della palatoschisi nel cane

Qualora la gemma nasale e quella mascellare non si fondano intorno al 33°giorno di gestazione, nei feti canini compare la schisi delle labbra e/o del palato.

Il meccanismo è lo stesso di quello umano

Le cause di questa mancata fusione sono molteplici:

  1. ambientali:
  • l’esposizione a sostanze teratogene
  • un apporto elevato di: alcol, nicotina, vitamina A, corticosteroidi, agenti alchilanti, fenitoina e trimetadione-trossidone
  • lo stato di salute della madre, ad esempio in caso di diabete mellito e distrofia miotonica
  1. genetiche:

imputabili a mutazioni del gene MTHFR (Metilenetetetraidrofolato reduttasi), che svolge un ruolo centrale nel ciclo dei folati, attivandone la riduzione nella loro forma attiva.

La schisi labiale colpisce soprattutto le razze brachicefale -e dunque Boxer, Bulldog Francese e Inglese, Cavalier King Charles Spaniel, West Highland White Terrier-, ma è stata osservata anche in:

  • Collie
  • Pastore Tedesco
  • Chihuahua.

I gatti più colpiti, invece, sembrano il Persiano e il Siamese.

Vantaggi dell’integrazione con acido folico per la palatoschisi canina

L’acido folico (vitamina B9) è una forma sintetica non presente in natura, ma che viene usata negli integratori alimentari.

Associato alla vitamina B12, contribuisce al metabolismo di alcuni aminoacidi come l’omocisteina, oltre alla:

  • sintesi degli acidi nucleici per la costruzione del DNA
  • divisione cellulare
  • sintesi di diversi neurotrasmettitori come la dopamina, la noradrenalina e l’adrenalina (fondamentali per il sistema nervoso centrale).

Nell’uomo, la prevenzione di queste condizioni richiede l’integrazione con acido folico.

Si riduce infatti del 48% il rischio di palatoschisi con un’integrazione multivitaminica durante il primo mese di gravidanza (lo stesso però non vale con integrazione dal 2-3° mese).

Anche nei cani sembra evincersi la medesima risposta…

Uno studio sul Boston Terrier riporta una riduzione nell’incidenza della palatoschisi nei cuccioli dal 17.6% al 4.2% dopo che alle cagne sono stati somministrati ogni giorno 5 mg di acido folico, dall’accoppiamento fino a 3 settimane dopo il parto.

Questo ha motivato un’ulteriore indagine condotta nel 2004 sul Bulldog Francese, nella quale sono stati scelti due gruppi di cagne:

  • Gruppo A: dieta di controllo con livelli base di acido folico
  • Gruppo B: dieta con supplemento di acido folico pari a 5 mg/die/cagna.

Ebbene, i risultati ottenuti dopo 1 anno e mezzo di ricerche hanno indicato che l’integrazione con acido folico era associata a una riduzione del 98,54% delle palatoschisi.

Il fatto che il rischio non si sia completamente azzerato sarebbe da ricondurre alla natura multifattoriale di questa condizione.

Tuttavia due cose sono fondamentali:

  1. che l’integrazione con folato avvenga non appena la cagna entra in calore, poiché il canale neurale si chiude entro il 33°giorno di gestazione
  2. che l’integrazione non sia inferiore al dosaggio di 5 mg/die/cane.

Solo così è possibile abbattere notevolmente l’incidenza della palatoschisi nel cane.

Credits Foto: Quora.com

Le migliori tariffe per i nostri lettori. Risparmio Assicurato

Per tutti i lettori di Dog.it le migliori tariffe per viaggi vacanza o viaggi di affari

 

Leggi anche:

Razze condrodistrofiche: 5 consigli pratici sulla loro salute

Giuseppina Russo

Sindrome di Shaker nel cane

Michele Urbano

Come usare la tosatrice per tosare un cane?

Michele Urbano

Ernia del disco nel cane: come riconoscerla e cosa fare

Giuseppina Russo

Ipersalivazione cane: perché Fido sbava tanto?

Giuseppina Russo

Educazione del cane: quanto “paga” la coercizione?

Giuseppina Russo