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Storie

Il collo reciso, la corsa per soccorrere il cane: l’hanno chiamata Collier



Un cane in una pozza di sangue, una ferita profonda alla gola: così hanno trovato il quattro zampe che i volontari avrebbero chiamato Collier. Lo avevano sgozzato. Il ritrovamento è avvenuto fuori da una tendopoli nei pressi di San Ferdinando, nella Piana di Gioia Tauro. E’ qui che, avvertito per telefono dalla ragazza che aveva individuato il cane, si è precipitato il commissario della sezione locale dell’Ente nazionale di protezione degli animali (Enpa), Walter.

Quanto l’uomo è giunto sul posto si è trovato dinanzi una scena disperata, col cane ormai agonizzante. Lo ha raccolto e immediatamente portato in clinica veterinaria dove è stato sottoposto a un intervento molto complesso, che ha richiesto l’applicazione di ben 260 punti di sutura tra interni ed esterni. E’ stata sporta immediatamente denuncia all’autorità giudiziaria e ai Carabinieri competenti per zona. Più che altro però c’era da salvare il cane.

L’intervento è riuscito. Collier è femmina, taglia media, e ha circa 5 anni. Somiglia molto a un labrador. I volontari Enpa non le hanno mai lasciato la zampetta per tutta la convalescenza. E’ stata operata anche per una grave sofferenza al femore, probabilmente in seguito a un colpo. Insomma, si è rimessa. E dalla Calabria è stata trasferita al rifugio Enpa di Monza e Brianza in cerca di adozione. La sua storia arriva da lì, ed è di speranza malgrado tutto.

L’insegnamento di Collier? “Puoi picchiarli, maltrattarli, abbandonarli, ma loro non perderanno mai la fiducia in te. E’ proprio questo che ci insegna questa storia per fortuna a lieto fine: nonostante tutto, nonostante l’incubo che l’ha quasi portata alla morte, la dolcissima Collier non ha per nulla paura dell’uomo e non ha perso quella fiducia nel genere umano che spesso l’uomo non si merita affatto”, scrive Enpa nella sua nota.

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