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Storie

“Un anno come una vita intera, addio Tarzan”: la lettera di una volontaria al cane che non c’è più



Tanta gioia, nel 2020, al rifugio Enpa di Monza e Brianza, quando la volontaria del nucleo antimaltrattamento dell’Ente di nome Stella decise di adottare il cane Tarzan, pitbull già quindicenne arrivato al canile il 12 marzo 2015 all’età di 10 anni. Il nucleo antimaltrattamento l’aveva recuperato da una ditta dove viveva praticamente abbandonato a se stesso, senza mai uscire dal suo recinto dove c’era solo un ricovero fatiscente.

Appena arrivato, da buon pitbull aveva mostrato un carattere forte e deciso ed era molto selettivo nello scegliere le persone a cui dare fiducia. Con pochissime persone, infatti, era capace di commoventi slanci di affetto, e tra queste c’era proprio Stella. Era chiaro che trovare per lui una buona adozione non sarebbe stato facile, ma andò anche peggio del previsto. Tarzan era un invisibile. E intanto arrivavano i primi acciacchi.

E mentre Tarzan invecchiava, nella testa di Stella – che in realtà non aveva mai pensato di prendere un cane – si faceva sempre più concreta l’idea di adottarlo. Un’idea che il primo febbraio 2020 diventava una splendida realtà. Ma dopo un anno tondo insieme, Tarzan si è addormentato per sempre. E Stella gli ha scritto una lettera, lassù sul Ponte dell’Arcobaleno dove lui zampetta adesso. Eccola.

“E’ iniziata così la nostra storia”

“Sai Stella, Tarzan non sta bene…” è iniziata così la nostra storia. Ti amavo già da volontaria, mi ero trasferita da poco e avevo ancora molte cose da sistemare ma era il tuo momento di avere qualcosa dalla vita. L’1 febbraio 2020 sono venuta a prenderti per portarti a casa con me, era da tanto che non ti vedevo, il peso degli anni era invadente sul tuo corpo e nel tuo sguardo.

Ricordo bene la prima sera arrivati a casa, i tuoi passi lenti entrando e d’improvviso uno scatto degno del miglior velocista per andare a cantarne quattro a quel cagnaccio nello specchio… che inizio! Non ti sei reso conto subito del cambiamento, ci sono voluti giorni per iniziare a interagire veramente e piano piano abbiamo creato qualcosa di meraviglioso, una complicità straordinaria.

“Ti ho viziato più che ho potuto”

Ti ho viziato, sì, più che ho potuto. È stato solo un anno ma così intenso da sembrare una vita intera: mille ricordi, mille emozioni, mi hai dato così tante soddisfazioni, mi hai anche imbarazzato … (no, non ci si può fiondare sulle buste della spesa dei passanti!). Ma per te era tutto lecito quindi sorrisone e via!

Le nostre passeggiate le porterò nel cuore sempre, come ogni momento vissuto con te. Non è stato sempre facile ma mai c’è stato un solo attimo di pentimento, mi hai preso tanta energia e me ne hai resa di più. Un grande grazie va ai nonni, soprattutto la nonna sempre con te quando ero a lavoro; hai dovuto educarla perché a volte non capiva di doverti dare il biscotto e allora le pizzicavi i piedi (avevi ragione tu).

Abbiamo toccato il traguardo inaspettato dei tuoi 16 anni, abbiamo ingannato il tempo e gli abbiamo rubato un anno da passare insieme in una casa che non era più solo mia ma sempre più nostra.

Ho dovuto lasciarti andare, accompagnarti dall’altra parte del cielo su quel famoso ponte; l’amore purtroppo non bastava più a farti stare bene. Sai cucciolo, tutti mi ringraziano per quello che ti ho dato…io continuo a pensare a quanto invece tu abbia dato a me.

Con infinito amore e gratitudine.

Tua Stella.

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