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Shock anafilattico nel cane: cos’è e come trattarlo



Si parla di shock anafilattico nel cane quando subentra nell’animale una reazione allergica molto seria, provocata dal contatto con una sostanza non tollerata dal soggetto (l’allergene).

Consiste in un’emergenza da trattare tempestivamente per evitare conseguenze fatali.

Vediamone le cause più comuni, i sintomi, e i trattamenti…

Cause dello shock anafilattico nel cane

Diverse sono le sostanze che possono causare questa gravissima reazione allergica nel cane:

  • alcuni farmaci, in primis la penicillina
  • punture di api o vespe (attenzione quindi quando si va per passeggiate all’aria aperta, ma anche quando ci si sollazza in giardino o in terrazzo)
  • veleno di taluni serpenti
  • alcuni vaccini (ma si tratta di una reazione abbastanza infrequente)
  • determinati alimenti.

Se sospettiamo che il nostro peloso possa essere allergico ad una di queste sostanze potremmo anche optare per le prove allergiche.

I sintomi dello shock allergico

Le manifestazioni cliniche più comuni comprendono:

  • prurito
  • angioedema (gonfiore) del muso e della gola
  • dolore o prurito nella zona affetta.

Ma, immediatamente o entro poche ore, la reazione si diffonde in tutto il corpo, palesando:

  • agitazione
  • diarrea e vomito
  • gengive pallide
  • tachicardia
  • difficoltà respiratorie (talora con emissione di suoni stridenti)
  • convulsioni o crampi
  • debolezza
  • improvvisa defecazione e minzione incontrollate
  • rapido calo della pressione arteriosa sistemica.

Trattamento del cane affetto da shock anafilattico

Se la risposta a tutto questo non è pronta, sopraggiungeranno coma e morte.

L’intervento del veterinario è assolutamente indispensabile.

Anche perché dovranno somministrarsi farmaci come adrenalina, antistaminici o corticoidi, fluidi e ossigeno.

Nel tragitto alla clinica potremo:

  • rassicurare il cane ed evitare di trasmettergli la nostra agitazione
  • lasciarlo trovare la posizione più comoda per lui
  • coprilo con una copertina, ma senza avvolgerlo
  • evitare di infastidirlo.

Ricordiamo che i danni cerebrali si verificano non oltre i 3-4 minuti dall’inizio dell’insufficienza respiratoria.

Dovremo, dunque, valutare anche di effettuare la rianimazione cardio-polmonare.

Chiudiamo precisando che a priori non è facile sapere quale sostanza è in grado di provocare uno shock anafilattico al nostro cane, e a maggior ragione per questo dovremmo sempre avere a disposizione il numero di telefono di una clinica di emergenza, anche quando viaggiamo con Fido.

Credits Foto: Pixabay.com

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