Dog.it | Portale dedicato al mondo del cane e ai dog lovers
Image default
Storie

“Sono Speck, voglio tenerti la mano”: dal rifugio questo cane conquista il web (e una famiglia adottiva)



“Ciao, sono Speck e voglio tenerti la mano con la mia zampa”. Era inequivocabile il messaggio che dal suo box nel rifugio Bullock County Humane Society il cane Speck lanciava a chiunque passasse da lì. Amore, contatto, coccole, affetto. Solo questo implorava il cagnolino, tanto che per gli stessi operatori era impossibile sbrigare ogni mansione nei paraggi senza cedere a quella zampetta protesa fuori dalla rete in cerca di una mano.

La direttrice della struttura, Desiray Miracle-Wilder, ha filmato tutto e ha messo il video su Facebook: gli occhioni, la zampa, il bisogno che qualcuno gliela tenesse stretta in una mano amorevole. Ha funzionato e Speck, dopo un anno e mezzo di canile, ha trovato finalmente una famiglia tutta per sé dove è amato, voluto, coccolato. Mai più mancherà una mano a tenergli la zampa.

Nel frattempo però quella zampina allungata attraverso la rete ha fatto il giro del web ottenendo valanghe di visualizzazioni. Tra queste c’era anche quella della svolta, ovvero della famiglia che gli ha aperto le porte di casa. Adesso Speck sta per lasciare il suo box. Manca giusto il disbrigo delle pratiche burocratiche che l’organizzazione Allie’s Hope For Paws Dog Rescue sta completando alla velocità della luce.

Pubblicato da Desiray Miracle-Wilder su Giovedì 2 aprile 2020

Leggi anche:

Legato per la zampa a un furgone e trascinato, il cane ha perso la vita

Monica Nocciolini

Cane da pet therapy sceglie un topolino per compagno di giochi

Monica Nocciolini

Cacciato di casa dai suoi genitori, ragazzino dorme per strada abbracciato al suo cane 

Michele Urbano

Cane fa da guida ad un altro cane cieco. La tenera storia

aggiornamenti

Cane adottato quattro volte e poi riportato in canile, la delusione stampata sul muso

Monica Nocciolini

Abbandonata a morire. Iside, il cane da guardia dell’azienda lasciata sola all’interno del cancello dopo l’alluvione

Michele Urbano