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Storie

Il cane Jocker all’inferno nel girone dei combattimenti clandestini



Due anni di vita trascorsi passando di mano in mano fino a trovarsi alla mercè di persone che lo sfruttavano per combattimenti clandestini. Era l’inferno di Jocker, un cane di razza pitbull. Aveva circa due anni quando è stato liberato da quella situazione da parte delle guardie zoofile Oipa di Teramo in coordinamento con altri nuclei. Il povero cane viveva segregato 24 ore su 24 tra le mura di una struttura abbandonata, isolato dal resto del mondo, senza alcun contatto sociale. Non aveva acqua né cibo, ed era costretto a giacere tra l’odore nauseabondo delle proprie deiezioni.

“Dopo aver trascorso mesi e mesi imprigionato in una vera e propria stanza degli orrori – raccontano proprio da Oipa – tra cumuli di feci, urina, buste di plastica e sporcizia di ogni genere, Joker è stato liberato e condotto presso una clinica veterinaria per i controlli sanitari”. Le indagini per scoprire dove fosse segregato il cane non sono state né brevi né semplici, ma le guardie ce l’hanno fatta. Quando è stato portato via dal suo supplizio, Jocker era gravemente denutrito e disidratato.

Per rimetterlo in sesto è stata necessaria un poderosa cura ricostituente. Il corpicino si è pian piano ripreso, ma il trauma subito è stato importante e il cane è rimasto a lungo molto provato. Malgrado questo, e nonostante quanto aveva passato, si è rivelato un cane molto dolce e socievole. I cani semmai imparano, semmai hanno paura, ma non conoscono il rancore.

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Stefania Di Carlo