L’ennesimo caso di cani che attaccano apparentemente senza motivo; un macabro “trend” che non si vedeva dagli Anni Novanta e che oggi rimette in discussione questioni antiche, come il patentino per i padroni di cani di razze considerate “a rischio”.
Affollano di nuovo i giornali, le notizie di cani che improvvisamente attaccano bambini o runner, in una scia di eventi difficili da comprendere per chi svolge le indagini. A Lavinio (Roma) un Rotweiller ha attaccano due fratellini, nipoti della proprietaria del cane.
La nonna è ora indagata per omessa custodia, ma per fortuna, il suo intervento tempestivo, ha evitato la peggio ai due bambini.
Il veterinario che ha analizzato il cane, afferma che questo potrebbe facilmente essersi sentito minacciato nel suo territorio dal comportamento particolarmente vivace dei due bambini.
La nonna non ha poi provveduto a mettere in sicurezza i bambini, aprendo una porta interna che dà sul giardino e lasciando uscire il cane. La ricostruzione delle dinamiche spiega che probabilmente il molosso si sarebbe infastidito dalla presenza dei due bambini all’esterno, vedendoli come una minaccia sul territorio. Questo potrebbe aver fatto scaturire l’aggressione.
I molossoidi sono cani particolarmente territoriali, pertanto una porta lasciata aperta e un’improvvisa presenza all’esterno della villa, potrebbe farli scattare se abituati a “fare la guardia”.
Intanto si indaga più a fondo per cercare di ricostruire l’accaduto e spuntano testimonianze di vecchie aggressioni da parte dello stesso cane, ai danni di persone o cani di taglia più piccola. Questo tassello potrebbe essere fondamentale per gli inquirenti.