Dog.it | Portale dedicato al mondo del cane e ai dog lovers
Image default
Storie

In Pakistan la strage dei cani randagi, uccisione di massa per 25.000



Non sono centinaia né migliaia. Sono decine di migliaia. Sono almeno 25mila i cani randagi che il governo del Pakistan ha deciso di abbattere nei prossimi due mesi per contenerne il numero. Una strage. Le uccisioni sono già iniziate nelle amministrazioni del Lodhran, Kehror Pakka e Dunyapur, ma si estenderanno in molte altre città. Lo rende noto l’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa).

In Pakistan, l’Oipa è presente con due rappresentanti nel Nord e nel Sud Punjab, Hashir Khan e Iqra Ali,  e con un volontario nella regione del Sindh, Sarfaraz Abbasi. Così l’organizzazione ha scritto al primo ministro pakistano, Imran Khan, chiedendo di fermare il massacro. Oipa invita il governo ad affrontare il problema del randagismo e della diffusione della rabbia con un approccio etico. La proposta è di sostituire l’uccisione di massa con un programma di cattura, sterilizzazione, vaccinazione e rilascio sul territorio.

Non è la prima volta che le autorità pakistane ricorrono a metodi estremi per contenere in randagi sul territorio. Più di 50mila cani muoiono ogni anno sulle strade del Pakistan per mano del governo. I randagi vengono uccisi con armi da fuoco o avvelenati. I loro corpi senza vita vengono poi raccolti da operatori comunali, che li caricano e li ammassano per poi essere smaltiti.

Leggi anche:

Le immagini di questo cane che vive fra l’indifferenza dei passanti sul marciapiede, sono sconcertanti

Stefania Di Carlo

Osvaldo, il Rotweiller adottato dal canile che ha messo in fuga i ladri e salvato la sua famiglia

aggiornamenti

Abbandonato in un’altra città: percorre 70 km e si vendica del padrone mordendolo

aggiornamenti

Riportato al rifugio per ben sette volte, eppure aveva una faccia da tenero orsacchiotto

Michele Urbano

Mamma Pitbull piange e chiede aiuto dopo che le sono stati sottratti i cuccioli

aggiornamenti

Costretto a dormire per strada perchè nessuna struttura accoglie il suo cane 

Michele Urbano