Un’ordinanza dell’ASL accusa il canile di Pontevico di non essere in regola e per questo i suoi 40 cani devono essere trasferiti (cani tutti problematici e sofferenti, che potrebbero non superare un trasferimento).
L’accusa dell’ente pubblico è quella della mancanza di un pacchetto esterno per ogni singolo box, parchetto per il quale l’ASL stessa non ha mai rilasciato l’autorizzazione sembrerebbe.
Chi gestisce il canile replica: “I cani escono tutti i giorni, un’ora al mattino e una alla sera, nelle due aree di sgambamento, grazie ai volontari”
Ancora, inserire delle zone verdi non è necessariamente salutare per gli animali, che resterebbero bagnati, esposti all’umidità, soprattutto in inverno e potrebbero quindi ammalarsi.
I volontari aggiungono anche che, fino quando la struttura era stata utilizzata come allevamento, nessuno aveva mai sollevato polemiche, oggi che invece si tratta di un rifugio sicuro per cani sfortunati, parrebbe esserci una volontà di far chiudere il luogo.
Mara Andreoletti, direttrice del canile, sostiene di essersi presentata più volte in Comune per “essere in regola”, dichiarando di essere lei stessa volenterosa di sistemare eventuali problematiche della struttura che aveva preso in gestione, ma nessuno si è mai pronunciato, fino a questa “batosta” che obbliga i cani al trasferimento.