Ucciso nel suo stesso centro addestramento dove si allenava, il Bloodhound molecolare “Bruno”. Era un cane eroe.
Bruno aveva aiutato a salvare vite umane, trattandosi di un cane ENDAS, ente che tramite una propria unità cinofila, aiuta a salvare persone scomparse in seguito a calamità e incidenti. Il 4 zampe era stato premiato anche dalla Premier Giorgia Meloni, per aver contribuito a fermare i combattimenti clandestini tra cani. Insomma, Bruno era un cane che si era rivelato indispensabile per diverse operazioni.
Forse l’efferato gesto è stato compiuto proprio per vendetta e non solo per crudeltà. Chi ha ucciso Bruno ha preparato con cura dei bocconi pieni di chiodi, facendo morire Bruno di emorragia interna.
Un gesto crudele e vile che però potrebbe costare caro al colpevole.
“Occorre individuare il colpevole e applicare la pena prevista dalla legge Brambilla. Lo dobbiamo a questo nobile animale, vittima di una mano ignobile e scellerata“.
“Chiedo alle forze dell’ordine di compiere ogni sforzo perché il responsabile della morte del cane Bruno sia assicurato alla giustizia (…)” Queste le parole dell’onorevole Vittoria Brambilla che si è costituita parte civile.
Se il colpevole venisse acciuffato rischierebbe 4 anni di carcere ed una multa fino 60.000 euro.
Foto credits: Rai News