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Al buio chiuso nella porcilaia, il pelo impastato nelle feci: così viveva il cane Ringhio



Rinchiuso tutto il giorno al buio per anni in uno spazio ristretto, trascurato, malandato, costretto a dormire e a mangiare tra i propri escrementi. Così viveva l’anziano cane Ringhio prima della salvezza. La nuova pagina nell’esistenza del quattro zampe si è aperta grazie alle guardie zoofile dell’Oipa. Gli Angeli Blu sono intervenuti a seguito di una segnalazione in provincia di Novara.

Durante il sopralluogo condotto col supporto della polizia locale, le guardie Oipa si sono trovate di fronte a una situazione raccapricciante. Il cane, circa 12 anni, viveva in una piccola porcilaia, con poca luce, senza cuccia, costretto a giacere tra l’odore nauseabondo delle sue deiezioni, feci e urina, cosparse su tutto il pavimento e anche nei piatti di plastica in cui gli veniva dato il cibo.

Senza cure né attenzioni, il suo mantello era ridotto a una matassa di pelo e feci, aggrovigliato in nodi che gli causavano difficoltà anche nei movimenti più semplici. Finalmente liberato, Ringhio ora è al sicuro. Gli agenti dell’Oipa e della polizia locale non lo perdono di vista, così come i veterinari che dovranno valutare le sue condizioni di salute e curare l’ulcera riscontrata a un occhio e a un orecchio.

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