Un’ incredibile e triste storia ci giunge da Fabbrico, Reggio Emilia, dove un uomo ha lasciato chiuso in garage il proprio cane, un Pitbull di nome Diego.
Il povero 4 zampe non ce l’ha fatta ed è venuto a mancare per stenti. Trovato dai Vigili del Fuoco e dalla Polizia in seguito ad una segnalazione di un residente, l’intervento è stato tempestivo, ma inutile. Il cane è stato trovato agonizzante ed è morto dopo pochi istanti.
La chiamata da parte delle Forze dell’Ordine al proprietario del cane, rivela che questo avrebbe incaricato un conoscente per fornire cibo e acqua all’animale durante la sua assenza, ma qualcosa è andato storto.
Non si chiarisce quindi ancora la causa effettiva dell’accaduto, ma nel frattempo Diego è stato trasferito all’Istituto zooprofilattico, dove sarà eseguita l’autopsia sul suo corpo.
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La storia del pitbull Diego
Diego era un giovane pitbull, una razza spesso finita ingiustamente al centro delle cronache per episodi di aggressività. La sua vicenda, però, non ha nulla a che vedere con stereotipi o luoghi comuni: Diego non ha avuto neppure la possibilità di vivere. È stato lasciato morire lentamente, tra indifferenza e abbandono, in un garage di Fabbrico, in provincia di Reggio Emilia.
Il ritrovamento del cane a Fabbrico
Il 18 luglio scorso i vicini di un condominio hanno segnalato alla polizia locale i lamenti disperati di un cane provenienti da un garage. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco, che hanno forzato la porta, insieme al Servizio di medicina veterinaria.
All’interno, la scena era drammatica: Diego, il pitbull, giaceva in condizioni critiche, gravemente denutrito, disidratato e con difficoltà respiratorie. Nonostante i tentativi immediati di soccorso, per lui non c’è stato nulla da fare.
Il video che ha commosso l’Italia
A rendere ancora più dolorosa la vicenda è stato un video pubblicato dalla LIDAA – Lega Italiana Difesa Animali e Ambiente, che mostra Diego pochi giorni prima della morte. Il cane era stato relegato su un balcone, nascosto dietro un telo, ma con il muso spaurito rivolto verso chi lo stava riprendendo.
Nel filmato Diego guarda con speranza, scodinzola, cerca attenzione. A un certo punto abbaia, quasi implorando un gesto di salvezza. Pochi giorni dopo, invece, è stato rinchiuso nel garage che è diventato la sua prigione definitiva.
L’indignazione e la richiesta di giustizia
La morte di Diego ha suscitato profonda indignazione non solo a Fabbrico, ma in tutta Italia. La presidente della LIDAA, Michela Brambilla, ha dichiarato:
“L’indifferenza e la mancanza di pietà uccidono quanto la violenza. Con Diego l’abbandono non è stato un episodio, ma un metodo. La sua storia è il simbolo della crudeltà silenziosa che si consuma dietro porte chiuse. Diego chiede giustizia a nome di tutti gli animali che soffrono e muoiono nell’indifferenza”.
La LIDAA si è costituita parte civile e ha chiesto l’applicazione rigorosa della nuova legge sul benessere animale, entrata in vigore il 1° luglio, che riconosce gli animali come soggetti giuridici e prevede pene più severe per chi li maltratta.
Un simbolo contro i maltrattamenti sugli animali
Il caso di Diego rappresenta purtroppo una delle tante storie di abbandono e crudeltà che si consumano soprattutto nei mesi estivi, quando troppi animali vengono trascurati o lasciati morire. La sua vicenda è diventata un simbolo della battaglia contro il maltrattamento animale e un appello a non rimanere indifferenti.