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Sezze, cane ucciso e sezionato: le guardie zoofile documentano l’orrore. Indaga la Procura di Latina



Un episodio di inaudita crudeltà ha sconvolto la comunità di Sezze, in provincia di Latina. Le guardie ittiche zoofile della FIPSAS (Federazione Italiana Pesca Sportiva e Attività Subacquee) hanno documentato un atto di violenza inaudita ai danni di un cane, ucciso e successivamente sezionato dal suo stesso carnefice.

L’intervento in località Ceriara

Lunedì 27 ottobre, a seguito di una segnalazione anonima, una pattuglia delle guardie zoofile si è recata in località Ceriara, dove ha colto un uomo intento a sezionare il corpo di un cane. Secondo quanto riportato, l’individuo stava riponendo i resti dell’animale all’interno di una busta di plastica.

Gli operatori hanno immediatamente avviato la documentazione foto e video della scena, raccogliendo prove fondamentali che sono state già trasmesse alla Procura della Repubblica di Latina. Accortosi della loro presenza, l’uomo si è dato alla fuga, facendo perdere le proprie tracce tra le colline circostanti.

“Mai visto nulla di simile”

“Nel corso del nostro servizio non avevamo mai assistito a un episodio di tale brutalità”, ha dichiarato un membro del corpo intervenuto, coordinato dal responsabile regionale Emiliano Ciotti. Il racconto delle guardie descrive un contesto di orrore e sgomento, che apre interrogativi inquietanti sul movente e sul possibile ripetersi di atti simili nella zona.

La Procura apre un’indagine

Il materiale raccolto, comprendente immagini e video, è ora al vaglio della Procura di Latina, che dovrà stabilire le responsabilità dell’uomo e chiarire le circostanze dell’accaduto. Gli inquirenti stanno anche valutando la possibilità che il gesto non sia un caso isolato, ma parte di un comportamento reiterato o rituale.

Un episodio che interroga la coscienza collettiva

L’episodio di Sezze riporta al centro del dibattito pubblico il tema della tutela degli animali e della necessità di rafforzare la vigilanza ambientale e zoofila.
In Italia, gli articoli 544-bis e 544-ter del Codice Penale puniscono con la reclusione da 4 mesi a 2 anni chi uccide un animale senza necessità, e con pene più severe in caso di crudeltà o sevizie. Tuttavia, casi come quello di Sezze dimostrano come il problema non sia solo giuridico, ma anche culturale.

Crudeltà sugli animali: una piaga ancora attuale

Secondo i dati diffusi dalle principali associazioni animaliste, nel 2024 sono stati registrati oltre 8.000 episodi di maltrattamento animale in Italia, un numero purtroppo in crescita.
“Serve maggiore educazione al rispetto degli animali, a partire dalle scuole”, sottolineano gli esperti di etologia e comportamento animale. “La violenza sugli animali è spesso un segnale d’allarme che può preludere a comportamenti antisociali più gravi”.

Una comunità sotto shock

La notizia ha profondamente colpito la comunità di Sezze, dove associazioni e cittadini hanno espresso sdegno e dolore per quanto accaduto. Sui social si moltiplicano i messaggi di condanna e gli appelli per intensificare i controlli sul territorio.

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