Un ripensamento (forse sensato) da parte delle istituzioni della Regione Trentino, che avevano scelto di introdurre una tassa, sia per i turisti che si fossero recati entro confini del territorio, accompagnati da un amico a quattro zampe, che per i residenti in possesso di Fido.
La proposta di legge aveva fatto infuriare proprio tutti, associazioni animaliste comprese e non solo coloro che possedevano direttamente un’attività turistica o un cane.
La mossa legislativa avrebbe infatti potuto incidere anche sul turismo di cui la regione gode.
Poche ore fa la notizia del ripensamento e il commento di Massimo Comparotto, presidente Oipa: “Una decisione sensata e al passo coi tempi: tassare i cani avrebbe significato trattarli come un bene di lusso, anziché come veri e propri membri della famiglia“.
La tassa per i residenti sarebbe dovuta venire a costare ben 100 euro l’anno e non sono stati pochi i commenti negativi anche sui social.
Per quanto riguarda i turisti invece, si sarebbe trattato di una sorta di “ticket di ingresso” da pagare per accedere entro i confini della Regione Trentino insieme al proprio cane.
C’è chi ricorda a tal proposito che i cani non devono essere considerati e non devono diventare “beni di lusso”. Anzi: per incentivare le adozioni alcune regioni hanno attivato sconti sulla Tari. Apporre tasse sui cani e su chi li possiede, significherebbe renderli al pari di un “bene poco accessibile”.
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