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Emergenza coronavirus: si può portare il cane a spasso?



Da ieri non sono più solo Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna le regioni “a rischio” per via dell’emergenza coronavirus, dal momento che la zona rossa è stata estesa a tutta la penisola.

Questo significa che le misure restrittive inizialmente adottate per comuni come Codogno sono in vigore in tutta Italia.

Scuole e università restano chiuse OVUNQUE.

Messe, matrimoni e funerali sono sospesi DA PER TUTTO.

In OGNI città sono vietati gli assembramenti.

Per i locali è fatto obbligo di distanziare i posti a sedere di 1 metro e di chiudere entro le 18.

I cittadini possono lasciare il loro domicilio solo per motivi di lavoro o di salute documentabili, oppure per gli acquisti di alimenti e farmaci, o ancora per assistere i propri cari anziani o malati (condizioni che comunque vanno autocertificate).

Fornire un’autocertificazione falsa costituisce un reato perseguibile penalmente, che si va a sommare alle ripercussioni (sia pecuniarie che penali) che colpiranno quanti trasgrediranno i divieti.

Come comportarsi con le uscite quotidiane di Fido in questo momento di emergenza coronavirus?

Detto questo, resta il fatto che Fido necessita di uscire durante il giorno per espletare i suoi bisogni, e quindi come bisogna comportarsi?

Si tratta chiaramente di “una comprovata esigenza non rinviabile”, eppure le regole imposte vanno comunque rispettate.

Il che significa: passeggiate e soste più brevi del solito (il tempo necessario per le funzioni fisiologiche, e poi a casa!) evitando assembramenti, privilegiando orari poco affollati, e stando lontani da altri proprietari di animali domestici.

Ovviamente una volta rincasati sarà bene lavarsi accuratamente le mani, utilizzando il sapone o meglio ancora amuchina e simili; pulire Fido con salviettine igienizzanti e disinfettanti; e sterilizzare le superfici con cui il cane viene a contatto: tutto questo, però, per una semplice questione di igiene, dal momento che (è bene ricordarlo) cani e gatti NON trasmettono il coronavirus all’uomo.

Credits Foto: Pixabay.com

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