×

🎉 Prima di andare...

Scopri subito la nostra offerta esclusiva! Potrebbe salvare la vita al tuo peloso!

Scopri di più
Dog.it | Portale dedicato al mondo del cane e ai dog lovers
Image default
Comportamento Notizie

Se il cane abbaia e disturba scatta il risarcimento ai vicini: ora è Cassazione



Quando il latrato (il cane del vicino abbaia) non si spegne, la notte può trasformarsi in una sequenza di rumori che tormentano la convivenza. Non è solo fastidio: è una questione di diritto al riposo, di quiete domestica e di rispetto reciproco. Una recente decisione della Cassazione chiarisce che, se i latrati violano il diritto al riposo sia diurno sia notturno, i vicini hanno diritto a un risarcimento senza dover dimostrare un danno alla salute. Il punto centrale è l’impatto sulla quotidianità, non solo l’intensità del rumore. Per i proprietari di cani significa confrontarsi con nuove responsabilità e potenziali costi, soprattutto in contesti urbani dove le case danno sui cortili comuni e dove il silenzio non è assicurato di default.

La sentenza chiave

Secondo la decisione, il diritto al riposo, diurno e notturno, è tutelato e può giustificare un risarcimento ai vicini quando i latrati superano una soglia di tolleranza. La Cassazione chiarisce che non serve dimostrare un danno alla salute per ottenere l’indennizzo; basta dimostrare che il rumore influisce concretamente sulla qualità della vita quotidiana. Così la responsabilità civile del proprietario prende forma: contenere i rumori o garantire che il cane non disturbi i residenti diventa cruciale, soprattutto in contesti condominiali o in quartieri densamente popolati.

Aspetti pratici per i proprietari

Per capire come si applica in pratica, la Corte esamina indicatori come gli orari di latrati, la durata, la frequenza e la possibilità di contenere l’animale in spazi chiusi o recinti. Se i rumori emergono anche di giorno e si prolungano, l’indennizzo può essere concesso secondo principi di danno non patrimoniale. I proprietari dovrebbero tenere un registro dettagliato degli episodi, consultare esperti di comportamento animale e introdurre misure correttive: addestramento mirato, routine di passeggiate regolari, giochi che riducono l’ansia e l’uso di barriere acustiche se necessario. Tali azioni, oltre a ridurre i latrati, dimostrano una volontà concreta di collaborazione con i vicini.

Buone pratiche per convivere

Se si teme un contenzioso, intervenire rapidamente con misure concrete è consigliabile: addestramento mirato, socializzazione controllata, gestione di spazi esterni e strumenti che attenuano il suono, sempre nel rispetto del benessere dell’animale. Documentare ogni episodio, definire finestre di attività e dialogare con i vicini aiuta a definire un piano condiviso. Una convivenza responsabile non significa rinunciare all’amore per l’animale, ma rispettare i diritti altrui e adottare pratiche che garantiscano serenità al quartiere, al cane e ai proprietari.

In pratica, la sentenza fornisce una cornice chiara per bilanciare diritti e doveri: chi possiede un cane deve prendersi cura dell’impatto sonoro, sapendo che i latrati possono comportare costi reali. Esistono però strumenti e buone pratiche per ridurre il disturbo senza compromettere il benessere dell’animale. Addestramento, gestione degli orari, ambienti adeguati e una comunicazione serena con i vicini diventano le leve principali per una convivenza più tranquilla, dove il riposo di tutti è rispettato e il cane resta un compagno fidato.

Leggi anche:

Zeno cerca famiglia: cucciolotto di Segugio bianco e nero

Stefania Di Carlo

Brando, meraviglioso cucciolo bianco dagli occhi verdi, cerca casa insieme ai suoi fratellini

Stefania Di Carlo

Stava imboccando la A30, questo cagnolino anziano e spaesato, recuperato da una volontaria.

Stefania Di Carlo

Picchia barbaramente e spara al suo cane. Si giustifica cosi: “Sono un cacciatore, faccio quel che voglio”

Michele Urbano

Collari vietati ai cani da caccia, li libera Oipa

Monica Nocciolini

“Cerco solo qualcuno che mi ami”. Amal, dallo sguardo che fa innamorare. Adozione cane di 7 anni

Stefania Di Carlo