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Il Labrador Mitch ucciso a calci e pugni. L’aggressione è stata ripresa dalle telecamere di sorveglianza, ma l’imputato si dichiara innocente



Mitch, Labrador nero, vive a Washington con la sua famiglia, ma viene lasciato in canile quando la nascita della sua sorellina umana si avvicina.

La permanenza al rifugio avrebbe dovuto essere temporanea, ma da quel posto Mitch non è mai più uscito. 

Mitch, 6 anni, era stato affidato alle cure di Dejean Bowens, 20 anni, ma il ragazzo anziché prendersene cura, lo ha ammazzato in modo spietato. Ucciso dalle percosse, senza via di scampo, il cane si sarebbe rifugiato sotto un tavolo, ma ciò non sarebbe bastato a difenderlo dalla furia del suo aguzzino.

Una morte atroce che non ha spiegazioni. A far scattare la mania omicida di Bowens potrebbe essere stata una ciotola accidentalmente rovesciata dal cane. I Labrador si sa, sono spesso cagnoni “sbadati” e quella “sbadataggine” è costata cara al povero Mitch.

Una reazione inspiegabile del giovane, che nonostante sia stata ripresa dalle telecamere di sorveglianza interne della struttura, viene negata dall’imputato stesso in fase di processo. Bowens si dichiara infatti innocente e dice di aver chiamato il pronto soccorso veterinario quando il cane si sarebbe sentito male. La chiamata effettivamente è stata registrata, ma solo un’ora dopo, quando Mitch ormai agonizzante è morto durante la rianimazione cardiopolmonare.

Ora il canile Lazy Dog, Crazy Dog a Seattle, Washington, è sotto accusa per maltrattamenti sugli animali e ci si domanda se Mitch è stato il primo a subire violenze o se ci possono essere stati altri casi occultati dalla struttura stessa.

Credits Foto: Pexels

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