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Io e Daisy, diario di una vita insieme. La prima mini vacanza (capitolo 17)


Quando ho fatto la prima mini-vacanza con Daisy, ci conoscevamo da circa un mesetto. Avendo la mia cucciola dato prova di grande entusiasmo durante le gite in giornata e di un ottimo spirito di adattamento, decisi di intraprendere, insieme a due amici, una piccola esperienza di pochi giorni lontano da casa. Lontano ma non troppo, per non far affrontare subito alla mia piccola nuova compagna di vita un viaggio di troppe ore. Così, individuata la meta ideale sia per distanza sia per ciò che poteva offrire, partimmo per i famigerati Colli Euganei.

La nostra base era la camera di un hotel di Este, molto carino, che accettava amici a quattro zampe, anche se, poi scoprii che non erano invece i benvenuti nella sala della colazione. Ci organizzammo quindi facendo i turni, per non lasciare Daisy da sola in camera, anche perché, non essendo abituata a stare senza compagnia, penso avrebbe svegliato tutti i vicini!

Da questa esperienza ho imparato a chiedere informazioni più dettagliate quando negli alberghi viene offerta la possibilità di tenere cani. La notte era il momento per me meno riposante perché Daisy era ancora abituata a fare pipì proprio sul più bello della mia dormita, così verso le tre richiamava la mia attenzione con dei significativi guaiti e uscivo dalla camera con gli occhi semichiusi per raggiungere il praticello davanti all’hotel e Daisy poteva così felicemente espletare ogni bisogno.

Di giorno facevamo invece gite in varie località: Daisy stava comoda nel suo trasportino, dove sonnecchiava, ed ogni volta si risvegliava in un posto differente. I colli offrivano moltissime passeggiate dove si poteva stare immersi nella natura e la piccola Daisy zompettava felice sui sentieri in salita. Ricordo in particolare una camminata sul Monte Venda fino al Monastero degli Olivetani: probabilmente facemmo più passi del previsto perché io ed il mio amico eravamo spesso in disaccordo sull’interpretazione della segnaletica della strada da percorrere, quindi penso che girammo anche in tondo in diverse occasioni.

Daisy era sempre piena di energia, pronta ad affrontare qualunque percorso avremmo scelto. Anche le persone che incontravamo erano stupite di sapere che quello scricciolo era arrivato fino in cima, camminando per tutto il tragitto. Una volta giunti alla meta, ci trovammo di fronte a delle rovine molto affascinanti che si stagliavano su una visuale immensa, proprio nel momento del tramonto. Ci sdraiammo per terra al sole a goderci la quiete di quel posto e Daisy si abbandonò in un sonno profondo (proprio uno di quelli che io non feci durante quella vacanza…ma ne valse comunque la pena!)

 

Fine Capitolo 17
(settimanalmente Federica ci racconterà un capitolo della sua vita con Daisy)
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